Nel 2004 nasce il sogno di un collegamento d’alta montagna tra Cardada e Fusio, e così nel 2009 viene aperta la Via Alta Vallemaggia, la prima pietra miliare: un sentiero alpino di oltre 50 km per escursionisti appassionati di montagna e amanti della natura, con lo scopo di valorizzare gli alpeggi e ciò che restava del lavoro e dell’abilità dei nostri antenati. Dopo dodici anni, il sogno si è infine realizzato: con l’apertura del percorso tra Fusio e Ponte Brolla si completa il giro della Vallemaggia in alta quota. Un compimento che dà soddisfazione e un certo orgoglio, come afferma Matteo. Era presente al “debutto” e ha accompagnato il gruppo di circa 20 persone del documentario televisivo “In cammino sul crinale” - andato in onda a dicembre 2020 sulla RSI – nel tour di oltre 170 km. Due settimane di sudore, amicizia e natura mozzafiato. «Il programma trasmette quanto possa essere emozionante vivere questo cammino in prima persona». Chi si avventura in un viaggio sulla Via Alta si arricchisce di esperienze per la vita. La bellezza e la diversità della natura compensano lo sforzo e l’emozione di superare le proprie paure o l’intensità della fatica diventa una vera e propria sensazione di felicità che ti può far vedere le cose da una prospettiva nuova. «D’insegnamenti ce ne sono in ogni angolo, basta osservare la natura ed essere ricettivi».
Non è da tutti passare due settimane facendo un trekking da rifugio a rifugio su creste esposte. Eppure, la Via Alta Vallemaggia è diversa dagli altri itinerari d’alta quota. I passaggi tecnicamente impegnativi sono assicurati con catene e dotati di gradini; inoltre viene data estrema importanza ad una buona segnaletica, per rendere il tour accessibile al maggior numero di persone. «Fondamentalmente, chiunque abbia la preparazione adeguata e non soffra di vertigini può provare ad affrontare una o due tappe». Gran parte del percorso si snoda su sentieri di competenza di Ascona-Locarno Turismo e sono quindi mantenuti dalla squadra di Matteo. Questo è un elemento importante, soprattutto in montagna, dove esistono molti fattori esterni, come il vento, i temporali o la caduta di rocce, che possono causare danni. Come per molti altri progetti, la sfida non sta tanto nella realizzazione, ma nel garantire la qualità nel tempo. Anche le offerte rivolte a diversi target e che coinvolgono varie imprese locali dovrebbero contribuire, in futuro, al mantenimento della qualità. Si sta inoltre progettando una linea di prodotti con accento sulla sostenibilità e l’innovazione. Le idee di Matteo per il futuro sono chiare: «Spero che questo progetto diventi un modello di convivenza dell’uomo con la natura. Solo conoscendo e rispettando la natura possiamo garantire un futuro all’umanità su questo pianeta».
«Personalmente, a volte preferisco andare per conto mio, ma penso che la condivisione sia essenziale in montagna, dove l’essere umano ha ancora un ruolo di ospite. Sostenendosi a vicenda si creano amicizie e si condividono momenti magici con persone che non si conoscono, e questo è il potere della montagna». Percorre una Via Alta con gli amici e condividere le emozioni della montagna è un’esperienza impagabile e salda profondamente un’amicizia. Ma ci sono anche le sensazioni incredibili date dalla natura e i momenti ed i paesaggi che lasciano il segno. Per Matteo, la prima tappa della Via Alta Vallemaggia ha un valore speciale. Ha trascorso gran parte della sua giovinezza su questi crinali: «Emozioni che vengono fuori ogni volta che torno qui. Sento un legame molto forte con questo luogo». Inoltre, trova le tappe vicine al confine con l’Italia particolarmente affascinanti, per la bellezza della zona, il contrasto culturale e l’accoglienza calorosa. Indipendentemente dal numero di tappe che un trekking sulla Via Alta Vallemaggia comporta e dal numero di persone nella comitiva, questo itinerario garantisce emozioni e momenti che segnano per la vita.
Neve sui sentieri in montagna. Molti canali sono ancora coperti dai nevai residui e lo saranno ancora per molto tempo, risultando quindi pericolosi, in particolare la mattina perché ghiacciati.
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