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Tradizione del risotto ticinese

In Ticino è difficile immaginare una festa senza risotto: non è soltanto un piatto, ma parte integrante della cultura. Che sia a pranzo in famiglia, al ristorante o durante le sagre popolari, il risotto è sempre presente. Preparato al dente, ricco di profumo e con ingredienti del territorio: così si gusta il vero risotto ticinese. Il suo segreto? Il riso della Maggia: 100% Ticino, 100% tradizione.

Rabadan di Bellinzona
  • Una tradizione di famiglia

  • Nella maggior parte delle famiglie ticinesi il risotto si prepara più volte alla settimana, seguendo ricette che variano in base alle preferenze personali. Un grande classico è il risotto allo zafferano, inconfondibile per il suo colore giallo-dorato. Ma la fantasia non ha limiti nella scelta degli ingredienti: pomodori, zucchine, funghi, persino mirtilli. Una cosa, però, resta sempre invariata: gli ingredienti provengono dal territorio, a partire dal riso ticinese.

Il primo riso coltivato interamente in Svizzera risale al 1997, quando l’azienda agricola Terreni alla Maggia SA di Ascona fece da apripista sperimentando colture di nicchia come riso, grano duro e mais da polenta. La varietà di riso Loto coltivata qui viene seminata in aprile e raccolta in ottobre con il cosiddetto “metodo a secco”.

La storia del risotto in Ticino, però, è molto più antica: già secoli fa veniva servito sulle tavole locali, ben prima che il riso fosse coltivato sulle sponde del Lago Maggiore. Importato dall’Italia, divenne presto uno dei piatti più amati: un punto fermo nelle case, nei grotti e nei ristoranti, ma anche nelle sagre. In queste occasioni viene cucinato in enormi pentoloni per centinaia di persone, spesso da squadre di cuochi affiatati appartenenti a diverse società, come quelle carnevalesche. Questo piatto è talmente radicato nella cultura ticinese che ogni anno a Locarno si tiene persino un campionato, in cui chef di primo livello presentano i loro migliori risotti in Piazza Grande.

Preparazione

Rosolare la cipolla nell’olio d’oliva, aggiungere i funghi tagliati e far rosolare per qualche minuto; aggiungere un pizzico di sale e pepe. Aggiungere il riso e farlo tostare lievemente; bagnare con metà del vino bianco a disposizione ed aggiungere il brodo di pollo (caldo). A questo punto far cuocere il riso per 18 minuti circa, rimestando in continuazione. Togliere dal fuoco e aggiungere il vino rimanente. Aggiungere il burro ed infine il parmigiano. Lasciare riposare 3 – 4 minuti, eventualmente salare e pepare. Il risotto deve essere “al dente” ma non duro, inoltre deve essere morbido e leggermente liquido “all’onda” (non troppo denso).

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