«Per i giovani le persone di spessore sono importanti. Ho deciso di diventare cuoco grazie alla vicinanza e al carisma del grande cuoco ticinese Angelo Conti Rossini, che era un caro amico di famiglia. Avevo 15 anni. Sempre grazie ad Angelo sono riuscito ad entrare in alcuni dei più importanti ristoranti d’Europa per imparare il mestiere, sotto la guida di grandi maestri come Gualtiero Marchesi e Frédy Girardet». Negli anni ’80 decide di avvicinarsi alla cucina vegetariana, scelta che, sensibile ai temi del rispetto nei confronti di tutte le creature viventi e dell’ecologia, lo porta ad esplorare l’Oriente, dove per diversi anni vive tra Cina, Giappone ed India, scoprendo le valenze di una cucina sana e vegetariana.«La cucina vegetariana è sempre più importante nell’ambito della società, perché sempre più persone vi si approcciano: se dal dopoguerra fino ai primi anni ’90 le persone mangiavano carne più volte al giorno, oggi la tendenza è di consumarne meno, e di conseguenza avvicinarsi al mondo vegetale». Un mondo, quello vegetale, che non sempre, ci dice lo Chef, è facile da interpretare e che non deve imitare la carne, ma dare valore agli ingredienti utilizzati con elementi di grande forza. In questo i prodotti di Ascona-Locarno sanno come distinguersi: cresciuti sotto il sole del Ticino – che Pietro Leemann compara in un certo senso alla Sicilia – hanno un gusto unico facile da esaltare.